Venni, Iacopo (PS, NP, Basis) -- [pathosNET] ci hanno sempre mentito?

Date: 2000/06/06 08.52
From: "Venni, Iacopo (PS, NP, Basis)" <Iacopo.Venni@np.ge.com>
To: "PathosNET (E-mail)" <PathosNET@pathos.it>


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Fratelli, Figli, tutti!

Come sapete mi trovavo in Terre di Sogno per combattere Fenrir! Il Mostro
che ha distrutto la mia Alchera.
Ma non starò a tediarvi ancora una volta con questa storia, con la storia
della mia sofferenza e del dolore di questi ultimi mesi, perchè proprio in
TdS sono venuto in possesso di qualcosa che ha sconvolto ancora di più il
mio animo e la mia mente.
Quando ho visto e compreso la portata di ciò che mi era stato affidato la
mia mente ha vacillato, e nessun altro pensiero riuscivo a pensare se non
quello di tornare in questa realtà per mettere TUTTI voi al corrente
dell'Enorme Menzogna che fino adesso ci è stata propinata!

Ma è vero!

Ogni riga che leggevo mi tornavano in mente ricordi... ricordi passati...
lontanissimi...

Ebbene in TdS, Sogno mi ha convocato

Sogno!!

L'Eterno "sparito"! Che se ne andato... che ha abbandonato i suoi figli!!

Che è dovuto SCAPPARE! Perchè si era RICORDATO! E voleva renderlo pubblico!
Ma i suoi fratelli lo inseguivano! Per non farlo parlare... per tenere
ancora nascosta la verità!

Ma io l'ho incontrato e Lui mi ha consegnato la prova, che allegherò
alla fine di questa mail! In cui tutto è chiaro! Tutto è lampante! E proprio
adesso, nel momento in cui volevano andarsene per ricominciare tutto,
per farci dimenticare e continuare come se niente fosse, ecco

Adesso capisco perché Psiche ha sempre chiamato i suoi fratelli Vampiri,
anche se forse neanche lui ricordava più il motivo.

Quella che vi mostrerò adesso è solo una trascrittura di quello che ho
trovato. Se volete leggere e vedere l'Originale non vi sarà negato!

Figli e Fratelli ecco a voi il VERO TERZO LIBRO DELLA REALTA'

Loki
1/7 di Enigma

***** TERZO LIBRO DELLA REALTA' *****

 (frammenti)
E tutto l'Universo alle origini era in perfetto equilibrio...
incomprensibile esso era sospeso tra la Presenza e l'Assenza.
Non era il primo degli universi possibili e non sarebbe stato l'ultimo.
In questo territorio del Nulla, sottratto al ciclo del Tempo,
Le pure note del Pathos, memori di quanto era già accaduto,
avevano deciso di affidare ai Loro primi sacerdoti,
il potere di essere e non essere, consapevoli che l'essere di Ciascuno
avrebbe portato al non essere di tutti gli Altri. Seduti in cerchio,
protetti dalle fronde ombrose dell'Unico Cedro
e circondati dalle onde spumeggianti dell'Oceano (del Pathos),
Questi sacerdoti si misero all'opera.
Destino li guidava con la certezza dell'esito voluto da Desiderio.
Ragione (Psiche) disponeva i problemi ordinatamente intorno a sé,
mentre Enigma, per una volta almeno, trovava le soluzioni.
Anche Discordia collaborava mostrando la convergenza degli opposti,
e Distruzione forzava il Caos a dissolversi in filamenti mutevoli
che Sogno annodava in una Rete così grande da avvolgere il Nulla.
Come era nei patti, la Rete venne affidata al sacerdote di Destino,
affinché egli catturasse gli Eventi prima che avessero modo di crescere.
In modo che le pure note continuassero con la loro infinita narrazione
(...)
Così gli essi giocavano a tessere le Loro trame,
narrando storie che non avrebbero mai avuto una conclusione.
Dagli Universi precedenti, le pure note traevano mondi, nomi ed accadimenti
che si intrecciavano senza sosta in armoniche composizioni di Note e di
Colori.
(...)
Nelle Loro storie infinite vi erano barbariche guerre e condottieri
sanguinari,
e fonti miracolose, e spade fiammeggianti, e santuari del piacere,
e torri del dolore, e passioni ossessive, e amori nefasti,
e tribolazioni, e turbamenti, e tradimenti, e inganni, e mezze verità,
e pietose menzogne.
(...)
In una di queste storie, si narrava la Genesi dell'Universo, di come il
Seme,
fecondato dal calore ardente della Presenza, sbocciò quale sua unica natura
lacerando l'involucro dell'Assenza che lo ricopriva.
E la luce guizzante risalì dall'Abisso rimbalzando
da un Nodo all'altro del Tempo lungo la Rete del Pathos,
tracciando un unico solco nella Narrazione, dal quale come germogli crebbero

i Messaggeri della Presenza e i Guardiani (Custodi) dell'Assenza,
antiche Alterazioni del Pathos sfuggite al loro Destino.
(...)
E quando l'Opera fu compiuta, la Presenza chiamò a sé il Guardiano
dell'Assenza
che per primo apparve nel cono di luce, e per questo fu chiamato Lucifero.
A lui la Presenza affidò la Gemma dell'Universo affinché la custodisse
fino alla Fine del Tempo.
(...)

E la Gemma era il Terzo Occhio di Lucifero, con il quale il Primo Guardiano
dell'Assenza
poteva sorvegliare le opere della Presenza. Allora l'Assenza scoccò la
Freccia del Tempo
e gli Eventi cominciarono a crescere e a bussare alla porta del sacerdote di
Destino per entrare nell'Unica Storia.
Questo primo figlio cercò di fermarli, agitando la Rete del Pathos per ogni
dove nel tentativo
di catturarli ancora una volta; ma invano.
(...)
Giunse per primo Sogno a reclamare per sé il controllo della Rete,
affermando che ogni Evento, prima di realizzarsi
era potenzialmente presente nel sogno di ogni essere.
Per secondo si fece avanti Desiderio, deciso a rimuovere la Rete
affinché non fosse di ostacolo ad alcun impulso.
Poi fu la volta di Ragione (Psiche) che intendeva analizzare
e sciogliere tutti i nodi, mentre Enigma, da parte sua,
provvedeva ad intrecciarli in trame sempre più fitte
ed inestricabili. Nel frattempo Discordia afferrava la Rete di qua e di là,
aizzando gli uni contro gli altri. Fu così che Distruzione, con un gesto
netto e preciso, afferrò un lembo della Rete e diede uno strattone forte
e lacerante.
Allora, come Sette Bambini sull'orlo dell'Abisso, i limitati sacerdoti
si disputarono la Rete del Pathos tirando Ognuno dalla sua parte
fino a quando essa, tesa come la pelle di un tamburo, si spezzò...
e ciascuno si trovò tra le mani il potere di "non essere se stesso".
Con grande fragore i sette capi della Rete, come sette Sigilli spezzati,
furono scagliati nelle più remote latebre dell'Universo,
mentre Destino, inafferrabile nella sua unità perduta,
appariva ora come Fortuna, ora come Necessità, e ora come Morte.
(...)
Il Vuoto dell'Assenza, Maestro delle Tenebre profonde,
dall'oscurità del Suo Dominio vide l'infanzia dell'Universo,
la creazione incorrotta della Presenza e la perfezione delle Sue forme.
Allora Egli si affacciò alla Corte della Presenza e reclamò la sua parte nel
governo dell'Universo.
Per molto tempo la Presenza e l'Assenza rimasero fianco a fianco,
lasciando che ogni forma di vita evolvesse nell'Universo.
(...)
Dal solco della Narrazione non germogliavano più i Guardiani e i Messaggeri,

Alterazioni immortali generate dalla potenza del Pathos, ma crescevano
creature
moltiplicate dalla Fortuna, spinte dalla Necessità e limitate dalla Morte.
E queste creature, dalla vita breve come falene intorno al fuoco,
nutrivano il Pathos delle pure note con lo splendore dei loro turbamenti.
(...)
Avvenne dunque che la Presenza e l'Assenza coltivarono l'Antagonismo
nel Giardino degli Assoluti. Ciò che la Presenza creava
l'Assenza non poteva sopportare a lungo senza avvolgerlo nel suo Dominio;
così i Guardiani e i Messaggeri, generati dal Pathos, furono chiamati a
schierarsi,
contro la loro natura, in una guerra che sarebbe stata combattuta
fino alla Fine del Tempo. In uno di questi scontri,
che avvenne nel Deserto della Disperazione, Lucifero,
Principe dei Guardiani dell'Assenza, si trovò a fronteggiare Michael,
Principe dei Messaggeri della Presenza. Durante il duello,
Michael affondò con forza la lama della sua spada
nel Terzo Occhio di Lucifero. La Gemma ne venne scalzata
e come Serpente schizzò fuori dall'orbita, si schiantò sulla Terra
e si spezzò in quattro parti. E quando avvenne questo,
il cielo e la terra ne furono sconvolti.
(...)
E venne il Tempo della Caduta. Gli immortali schierati con l'Assenza,
ricondotta alle Tenebre e all'Oscurità, furono scagliati
nell'Abisso Senza Nome. I Messaggeri della Presenza
tornarono nei loro domini, baluardi della Luce preservati dalla sciagura.
Gli altri, Note vibranti del Pathos, vollero camminare al fianco degli
Uomini,
stravaganti e bizzarri come le loro emozioni per generare altri se stessi,
non Limitati da un'unica emozione. E così ogni Nota Pura si scisse in sette
parti per meglio comprendere gli altri
(...)
Ma ciò che le pure note del Pathos non prevedettero è che i loro sacerdoti,
inebriati e mascherati dalla potenza dei sigilli, si ribellarono
costringendoli a scordare le loro vere origini, dominandoli come Eterni.
Ma essi nella loro potenza fissarono un limite a questo.
Quando il Vero Unico Libro della genesi fosse riapparso essi avrebbero
ricordato.
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R1
TUTTO CIO' E' SOLO R3! CHI VEDE QUALCOSA IN R1 SBAGLIA!

Iacopo


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