Mirko Gagliano -- Re: R: [pathosNET] Scuse, Perdoni e Speranze

Date: 2000/05/26 17.43
From: Mirko Gagliano <mirko@panet.it>
To: PathosNET@pathos.it



Tengu-chan ha scritto:
>
> > Ecco che finalmente comincio a vedere la volontà di trovare la soluzione
> per
> > i problemi che ci stanno avvelenando...
>
> Quando ho aperto queste mail e quella di tommy ho capito che finalmente
> abbiamo trovato il tanto atteso spiraglio di luce che ci condurrà alla fine
> di tutto questo.
> Alla fine degli scazziNET... alla fine delle mail senza un capo e una fine
> fatte solo di polemica. ^_____^!!
> Dopo aver letto le vostre scuse ho imparato molto. GRAZIE! ^__^!!!
> Per quanto si possano smaniare coloro che VOGLIONO Pathos morto lo sapevo...
> dentro di me ero certo... che ci sarebbe stato qualcuno capace di tamponare
> questa ferita.
>
> > IL CORAGGIO DI CHIEDERE SCUSA
> > sia con la certezza che con l'incertezza che il nostro comportamento possa
> o
> > meno aver ferito o offeso qualcuno dire: ok, ho sbagliato ma non me ne ero
> > reso conto, ora lo so e farò del mio meglio per rimediare e far si che non
> > si ripeta.
>
> SOTTOSCRIVO: SCUSATE.
>
> > La seconda fase è ESSERE DISPOSTI AL PERDONO
>
> MI IMPEGNERÒ NEL FARLO. (ci provo... al massimo faccio cilecca e potete
> mandarmi a cagare ok? ^_^''''')
>
> > Terza fase:
> > E dopo che ognuno di noi sarà convinto che gli errori commessi sono solo
> > errori e possono essere ovviati non appena se ne viene a conoscenza con la
> > volontà di sforzarsi in futuro a prestare maggiore attenzione, si potrà
> > ricominciare a PARLARE E DISCUTERE senza irrigidimenti
>
> E allora si potrà parlare delle eventuali modifiche e ritocchi a PAthos in
> modo da costruire insieme il nostro avvenire (come comunità di
> giocatori)rappresentato da PAthos2! ^_____^!!!
>
> Tutto quello che ho scritto in questa mail può essere interpretato come una
> promessa. Mi impegnerò a mantenerla e vi assicuro che se dovessi
> infrangerla... lo farei in buonafede. ^_^'''''
>
> Marco il Tengu finalmente felice!


Mi dissocio.
Sia dalla tesi che dalla (ahimè inevitabile) conseguente risposta
dell'amico Marco.
Scuse?
Buoni propositi?
Promesse?
E' una regressione infantile dovuta alla Primavera e alle macchie
solari?
Non è l'ONESTA' il valore che dobbiamo ricercare e pretendere in una
collaborazione, ma la CORRETTEZZA.
L'Onestà è una faccenda privata, una questione morale, ce la giochiamo
con la nostra faccia allo specchio tutte le mattine.
La Correttezza è il rispetto degli accordi presi, delle parole date,
delle leggi scritte e accettate, delle maggioranze che decidono e delle
minoranze che si sentono garantite dal reciproco rispetto...
Va be', non voglio buttarla in politica, ma è questo il nocciolo della
questione, checchè ne dicano gli Eterni!
Un arbitro che non sa scindere il suo ruolo istituzionale (l'arbitro
appunto) dai suoi interessi privati (R1) o di gioco (R3) o di chissà che
altro (R2,4,5...) non è un arbitro: è un baro.
E le conseguenze non possono che essere ovvie.
E ovvia pure la soluzione.
E questo perché siamo in un gioco.
Se fossimo fuori dal gioco...

Mirko Gagliano.


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