Massimiliano Simonasky -- Re: R: [pathosNET] Mah...

Date: 2000/05/24 09.03
From: Massimiliano Simonasky <miscredente@yahoo.com>
To: PathosNET@pathos.it


--- Fabio di Callisto <fgalimb@tiscalinet.it> wrote:
>
>
>
> Mi rimane un dubbio, che cerco di esprimere nella maniera piu' chiara
> possibile.
>
> Ma siete proprio sicuri?
> Non e' che per caso tutti noi abbiano portato dentro Pathos un po'
> troppo?
> Troppe voglie, troppe ansie, troppi bisogni di affermazione, troppe
> frustrazioni?
> Non e' che, a pensarci bene, Pathos, nel suo assoluto chaos,
> funzionava bene
> e che il giocattolo si e' rotto per colpa di equivoci e rancori che
> vengono
> da altre parti?
>
>
> Non e' che ognuno di noi non e' stato capace di dire "scusa, ho
> sbagliato", e neanche di fare ogni tanto un passo indietro?
>
> Fabio Galimberti
>

Condivido l'analisi "umana" di Fabio.
Salvo l'ultima affermazione.
Personalmente, soprattutto in situazione caotiche come questa,
trovo troppo facile e, soprattutto, improduttivo, pretendere
le scuse dagli altri. Quando si è in 200, si è praticamente
creata una società. Ed in una società, per definizione, sono
presenti tutte le dinamiche umane istintive, dall'amore al
desiderio di potere. Forse non ce ne siamo resi conto, ma accanto
al Pathos R3-R4, abbiamo creato un Pathos R1-R2, con tutti gli
elementi che ha citato Fabio: tradimenti, pettegolezzi, amicizie
rotte o nate, dispetti e vecchi rancori, accuse e giustificazioni,
piccole ipocrisie e grandi sospetti ed altro ancora... questo non
è uno psicodramma, non è nulla di artificiale, sono dinamiche
naturali. Mentre sviluppavamo le nostre trame R3, abbiamo intrecciato
delle trame R1 in tutto simili, come meccanismi, a quelle R3.
Non sono gli elementi di cui sopra gli stessi presenti in R3?
Forse pensiamo che in un qualunque altro gruppo, che sia di lavoro
o di gioco, si possano stabilire dinamiche diverse?
Tutto questo per dire cosa? Mah, più che altro sto ragionando
"ad alta voce", se mi passate l'eufemismo.
Quello che voglio dire è che se ci aspettiamo scuse stiamo freschi,
soprattutto in un gruppo di 200 persone, dove le dinamiche sono
talmente complesse da poter permettere a tutti di pensare di essere
nel giusto, e forse nessuno a torto. E' forse più utile
essere tolleranti, pensando che quello che ci sta succedendo non
è niente di così strano o inusuale (in quanto dinamica di gruppo),
non battere i piedi dicendo "lui è cattivo, me ne vado", perché
non credo che nessuno ci guadagni alcunché ad agire in una maniera
piuttosto che un'altra. Un certo senso di relatività dovrebbe
suggerirci che ognuno ha il suo carattere, che nessuno ci guadagna,
e che magari può succedere che un giorno verremo noi punti sul vivo,
e reagiremo a cavolo, e qualcuno ci dirà che siamo stronzi.
Pathos non è un'isola fecile dove tutti sono buoni e superfichi,
è soltanto un "posto" dove nessuno ci guadagna, per cui nessuno è
colpevole di nulla se non di avere un carattere piuttosto che un
altro; dove gli scontri, in R1 come in R3 sono puramete
"Decubertiani", dove giocare con l'ambientazione che dico io o quella
che dice Luca può essere esattamente la stessa cosa, se lo spirito
è quello giusto, e dove si sa che tutte le R, in ultima analisi, si
trovano nelle nostre teste.

Max

> E per questo ringrazio tutti quelli che hanno partecipato.
> Tutti i Giocatori.
> Tutti gli Eterni.
> Tutti gli Archivisti.
> Tutti i Presidenti.

E che vorrei, tutti, ritrovare in seguito, in tutte le R, da Serena
a Fabrizio "Kronos" Ermini e gli altri che hanno deciso di andare.



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