Acampis -- [pathosNET] Uffa, ecco cosa penso!!!

Date: 2000/05/19 13.06
From: acampis@tin.it
To: <PathosNET@pathos.it>


> ...E almeno la metà
> del gruppo arbitrale pensa la medesima cosa, ma non lo dice pubblicamente
> perchè non vuole accendere le micce. E non lo trovo coerente.

A me pare che qui ci siano due tipi diversi di porre il problema.
1) C'è buona fede e i casini derivano da una regolamentazione incompleta
e (forse necessariamente vista la natura amatoriale del gioco) vaga su
alcuni punti-chiave.
2) C'è malafede, le regole vanno bene di per sé (e io aggiungo, come
qualsiasi sistema di regole accettato da giocatori sinceri, coerenti e in
buona fede, da ADnD a Vampiri, da RoleMaster a Pathos), qualcuno si sta
prendendo gioco della buona fede di qualcun altro e questo rovina tutto.

Personalmente, non essendo molto addentro e non avendo partecipato alla
tech, ho maturato l'opinione che questo casino (ehm... si può dire in m.l.
o è contro netiquette?) si può essere sviluppato SOLO NELLA SECONDA
IPOTESI.
Questa convinzione è maturata in seguito alla mia presa di coscienza che
non nascono guai di tali dimensioni in un gioco se non c'è altrettanto
astio in R1, e non il contrario.
Cioè, qualcuno si è seccato perché un altro frustrava la sua voglia
di giocare "correttamente" (passatemi il termine, per favore) e gli è
passata la voglia di giocare.

Ho anche letto una mail che diceva che quest'ultimo atteggiamento non
doveva troppo disturbare, se uno non era realmente interessato a "vincere", e
che quindi nascondeva una altrettanto forte ma nascosta "volontà di
potenza".
Su questo non sono assolutamente daccordo. Se in gruppo di ADnD (giusto
per fare un esempio) c'è un tipo NETTAMENTE più pompato degli altri, non
si diverte nessuno, si arriva davanti al gruppo di orchetti, il tipo
pompato, li secca tutti, senza neanche dare l'opportunità di interrogarne
qualcuno, poi si dirige verso la caverna dove è nascosta la proncipessa (tanto
lui sa dov'è) e la riporta indietro. Si è divertito solo lui (almeno
spero per lui che si sia divertito).

> Un rimedio c'è. Quando un arbitro (uno e non tutti e sette) perde la
fiducia
> dei giocatori, il minimo che dovrebbe fare è riguadagnarsela, non
insultarli
> e offendendoli pubblicamente. O se proprio lo fa perché gli sono
saltati i
> nervi, cosa che in fondo può capitare a tutti ogni tanto, si presume
che
> abbia dopo almeno il buon gusto di chiedere scusa, cosa che non ha mai
> fatto.

Attenzione, non confondiamo etica e regole!!! Una cosa è fare una cosa
ragionevole, l'altra è farne una regola. Su questa cosa non so come
schierarmi.

> Non ci siamo. Non volevo tornare sul caso particolare ma tutte le mail di
> Gennaro mi spingono in quella direzione.


io invece penso solo che dirimendo le questioni personali (a questo punto,
visto che è stato fermato il gioco, in pubblico, purtroppo) si
arriverà aò cuore della questione.
Come cercato di spiegare prima, non crederò facimente che tutto sto
trambusto si sia potuto generare per incomprensioni basate su sostanziale
buonafede delle parti.

Andrea


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