Massimiliano Simonasky -- Re: R: [pathosNET] Amatori o professionisti?

Date: 2000/05/15 07.02
From: Massimiliano Simonasky <miscredente@yahoo.com>
To: PathosNET@pathos.it


--- Il Morgus <morgando@misper.it> wrote:
>
> - un gioco professionistico non implica circolo di denaro con tanti
> zeri;
> che Pathos valga 200 o piu' milioni l'anno mi sembra esagerato come
> pensare che la carica di Nota si possa comprare. Raistlin ha fatto
> esempi sufficienti.

Chi ha scritto questo (credo fosse Andrea, se non vado errando), ha
fatto un'analisi più che corretta e legittima.
Se "professionismo" è la parola che è stata usata, bene, QUELLO è
professionismo (una volta per tutte: non uso le maiuscole per "urlare"
ma per sottolineare, visto che non c'è il corsivo), dove tutto ha un
prezzo, la merce è prodotta dal lavoro, il lavoro ha un costo, la merce
ha un costo. Anzi, magari fosse così, il buon Karl sarebbe contento.
Adesso la merce non ha il costo del suo lavoro, ma quello del mercato,
per cui quei 200 milioni potrebbero essere addirittura un costo
ridicolo.
Io penso che Andrea ci abbia dato un'idea piuttosto precisa di quello
di cui stiamo EFFETTIVAMENTE parlando.
Ritengo quindi sì la questione retorica, ma estremamente utile da
puntualizzare e mettere in chiaro, onde evitare malintesi.
Amatori, dunque, più o meno organizzati, ma nessuno pretenda da alcuno
alcunché, se non schiettezza di intenti.

>
> - leggendo che Pathos ha provocato in alcuni una crescita spirituale
> o comunque una seria modifica della propria R2 mi sono vagamente
> inquietato;

[...]

> se mi capita di chiacchierare con un amico conosciuto tramite Pathos
> e la discussione provoca in me dei cambiamenti non e' stato Pathos a
> causarli.

La crescita non è determinata tanto dal fatto che leggi una mail di
qualcuno o parli con qualcuno che dice un sacco di cose fiche, e tu
sei illuminato e vedi il mondo in maniera diversa.
La crescita è data dall'insieme dei rapporti che si instaurano e dalla
complessità dovuta a vari fattori (numero di persone, mezzi di
comunicazione, ecc...). La crescita consiste nell'imparare a gestire
tali relazioni.
Poi ci stanno altri fattori come la distinzione tra realtà e fantasia,
o altro, ma sullo specifico c'è chi può parlarne assai meglio di me.

> gioco da due anni e continua a credere a Dio, odiare Berlusconi,
> diffidare del mio Prossimo e quant'altro; se mi accorgessi che
> il "gioco Pathos" distorce questi capisaldi della mia persona
> fuggirei da esso piu' veloce del fulmine.

Mah

> - la debolezza di Pathos amatoriale e' che ormai troppe volte ci
> troviamo a dire "bisogna basarsi sul buon senso e sulla maturita' del
> giocatori". ho sentito questa affermazione troppe volte ma non si
> puo' essere maturi in 200, e secondo me ognuno di noi ha il diritto
> di passare attraverso dei periodi di "legittima immaturita'".

L'Amatorialità consiste PROPRIO nell'accettare l'immaturita di tutti,
senza pretendere da alcuno un atteggiamento "professionale"

> serve una struttura e una regolamentazione che ci assista in questi
> momenti;

Tsk. Mai successo nella storia che regole e strutture migliorino o
"assistano" l'immaturità di alcuno

> e non parlo di un "regolamento v.9.0" di 300 pagine, ma di una
> visione comune di intenti e comportamenti, oltre ad una struttura
> ordinata e a chiarezza nei ruoli che si ricoprono.

Su questo mi trovi molto più d'accordo assai


Max

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