Pulitzer -- [pathosNET] Pathos News: Narciso del Terzo Millennio

Date: 2000/04/07 14.53
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Pathos News – Rassegna stampa
(a cura di Giorgio Pulitzer)

Il Corriere di Firenze
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Da Lord Brummel all'uomo Narciso del terzo millennio, la parabola di uno stile di vita che era nato per esaltare la solitaria, inimitabile eleganza degli spiriti liberi, in un libro di Tommaso Ricciardi.

FRA LIFTING E TRASH, L'ULTIMA SPIAGGIA DEL DANDISMO

"O si è un'opera d'arte o la si indossa".
Ma ora, anche se la moda vuole palesare il contrario, sono quasi scomparsi i tableaux vivants di Oscar Wilde, simili a quegli individui follemente acconciati che concepivano la loro vita come un'opera d'arte: Brummel, Baudelaire, De Musset, Gautier, D'Aurevilly, Chateubriand, Delacroix.

In "vita di Dandy" (Stampa Alternativa- FIRENZE) Tommaso Ricciardi racconta l'esistenza delle opere di questi arbiter elegantiae che dalla fine del '700 ai primi del '900 hanno saputo opporre con l'ironia alla volgarità una solitaria eleganza non solo estetica, ma profondamente morale.

"Se per i registri dell'università io sono uno S.nob (sine nobilitate) non lo sono per me stesso. io sono un Dandy". Dichiarò lo studente borghese George Brummel, delineando con questo termine onomatopeico l'antisnob per eccellenza.
Distaccato dal potere, dal profitto, dal successo, niente conta per il Dandy più della libertà, della nobiltà d'animo, della possibilità di esprimersi attraverso l'arte delle proprie opere e lo charme personale, perché l'apparenza è la sostanza e "per essere eleganti davvero non bisogna essere notati."

Il Dandy crea la Moda, lo snob la segue e, persuaso che affrancandolo dalle classi inferiori lo conduca al successo, non distingue l'abito raffinato da quello ridicolo. Una certa Moda Maschile, per contrastare quest'era tecnologica che avanza distruggendo i canoni estetici, ha creduto di rivestire l'uomo del nuovo secolo da Dandy restituendogli valore, voluttà, ironia.
Quasi a sublimare la piacevolezza del vivere, gli ha infilato la pelliccia, ha posato sete impalpabili sulle sue spalle e cinture gioiello intorno ai fianchi, perché la vita non è a senso unico e l'uomo deve imparare a non prenderla troppo sul serio.
Ma, come si vede tutti i giorni, il rischio è il Trash: un´accozzaglia di volgarità che vorrebbe ostentare con allegria circense successo e sicurezza sessuale mentre spesso denota solo mancanza di cultura e cattivo gusto.

"Il Dandismo ha sì riscoperto l'eterno femminino dell'uomo, ma attraverso l'armonia perché la donna non può desiderare che l'uomo in cui ritrovi la sua parte femminile." - Continua Ricciardi .
“Il Dandy, potrebbe ancora fare Sognare la donna dicendo l'incredibile e facendo l'improbabile.
Lascia tutto sospeso in aria giocando con l'ironia, adora l'artificio come il profumo, l'abito più meraviglioso, voluttuoso e inutile che ci sia.
Parte dall'uguaglianza per raggiungere la diversità, rifugge dai gusti più comuni e dal plauso della gente. Il suo problema è aumentare a dismisura le distanze.
Aborrisce l'imitazione, l'unico modello è se stesso.
Non soffre mai la noia: se si mostrasse annoiato darebbe importanza al fatto che gli procura Noia.
Lui è superiore essendo un capolavoro.
Lo sguardo è errante, non si sofferma su nessuno, perché nulla lo può catturare. Dedica molto più tempo alla toilette, ma poi se ne dimentica e scompare nel suo capolavoro.
Ma la gente oggigiorno è così superficiale da non comprendere la filosofia del superficiale".

Tommaso Ricciardi termina il discorso sorseggiando un cocktail Azzurro, davanti a me sembra parlare a se stesso mentre espone i suoi problemi, ed un senso di velata tristezza appare nei suoi occhi che si impossessa anche nei miei "Che cosa rimane del Dandismo, dei Sogni, allora?", me lo chiedo senza esitare.

Il Dandy voleva stupire con la sua immagine e avere, come prescriveva Stendhal, bei capelli e bella pelle: oggi lo vogliono un po´ tutti gli uomini.
Il "culto dell'<IO>" è dunque l'ultimo regalo di Tommaso Ricciardi con il suo libro, l'ultimo retaggio del Dandismo, perché "il vivere davanti ad uno specchio non è più pratica d'Elite", come sosteneva Baudelaire e la naturalezza, grazie alla chirurgia estetica, non è più così difficile da mantenere.

Franca de Dominis
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Info: <tommyguzzo@tin.it>


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