Nella -- Re: R: [pathosNET] Fenrir ed Alchera: cronaca di un fallimento

Date: 2000/01/18 12.20
From: Nella <nella.p@pronet.it>
To: PathosNET@pathos.it


Gilgamesh wrote:

> e farebbe bene a tacere
> Demetra, in quanto è dalle canne fumanti dei Distruttori che sono partiti i
> colpi fatali.

Fatali per chi? Non e' morto nessuno. E quello era l'UNICO modo
per fermare il rito. Non ci restava altro, non avendo piu' la
lama.
Comunque la tua memoria e' parziale, fratello.
Cerca di ricordare meglio e cerca di ricordare tutto.
Eravamo in molti a sparare, ed io ho esploso solo un colpo e quel
colpo era diretto a Kunia, dopo la sua mostruosa trasformazione
in uomo-lupo, e Kunia ha colpito.
Nessun altro.
Quello che dimentichi, o forse ti fa fatica ricordare, visto che
veniva da una di Distruzione, ( e si sa che i Distruttori
vogliono solo e sempre uccidere) e' che Demetra ha cercato di
salvarvi la pelle fermando Kunia. Demetra e' stata in coma,
sospesa tra la vita e la morte per giorni, per questo, ma fa
niente.
Nessuno di voi, tranne Lazar, si e' minimamente preoccupato per
la cosa. Normale, no?

> Mi sono solo in seguito avvicinato a Fenrir solo
> per sottrarre alla sua furia il corpo di Werner, ma a quel punto ormai era
> inutile sparargli. Ricordo benissimo i colpi sparati da Echidna che
> rimbalzavano sul petto del mostro.

I colpi erano sparati da Echidna E da Demetra, ma sorvoliamo sul
particolare.
E tu eri immobilizzato dalle sabbie mobili, stavi per essere
dilaniato dagli artigli di Kunia (Kunia, fratello...), qualcuno
lo ha fermato, salvando la vita a te e a Werner e rischiando la
sua senza esitazioni, ma anche questo non lo diciamo, vero?
Questo ovviamente te lo sei scordato.
Sara' perche' era quella solita stronza di Distruzione e quindi
fa piu' comodo non dirlo?
Non mi aspetto riconoscenza ne' ringraziamenti, non e' certo per
questo che ho agito, ma almeno da te un resoconto piu' oggettivo
pensavo fosse possibile.
Pazienza. Evidentemente sbagliavo.

Basta.
E' andata come e' andata.
Ho imparato molte cose, di me e di voi, e quindi non e' stato
tutto inutile.

Demetra d'Inverno


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