Malavolta Daniele -- [pathosNET] notizie false

Date: 1999/11/19 12.06
From: "Malavolta Daniele" <devasta@hotmail.com>
To: pathosNET@pathos.it


nel telegiornale rai di alcuni giorni fa si parlava di un ragazzo di sedici
anni di nome alessandro, che dopo aver giocato per cinque giorni
ininterrottamente a street fighter ha cominciato a credere di essere uno dei
personaggi (ken per la precisione).

ora, a prescindere dal fatto che ritengo improbabile che qualcuno possa
rimanere cinque giorni e cinque notti attaccato ad un gioco come street
fighter senza mangiare, bere, dormire o espletare le proprie funzioni
fisiologiche, non capisco come un gioco, definito picchiaduro, possa
provocare un tale grado di immedesimazione in una persona sana di mente.
la notizia sembra ancora più falsa a causa delle imprecisioni riportate.
è infatti assolutamente falso che street fighter sia tratto da un film,
perché è l'esatto contrario, cioè il bruttissimo film è stato tratto dal
videogioco.
e questo lo sanno anche i muri, ma evidentemente non i giornalisti della
rai.
ebbene, da anni ormai è in atto una campagna di demolizione dell'immagine
pubblica dei videogiochi da parte soprattutto della televisione e dei media
tradizionali.
questo perché la televisione teme che i videogiochi, richiedendo un
intervento diretto e attivo nel loro utilizzo da parte dell'utente possano
far sviluppare in alcuni individui una qualche forma di intelligenza.
ritango pertanto che la notizia sia esagerata, se non addirittura
completamente inventata, gonfiata ad uso e consumo del pubblico televisivo
per alimentare la prossima crociata contro tutti qui media non unicamente
passivi come i videogiochi, internet eccetera.

ricordate che ad ogni crimine commesso da minori viene nei telegiornali
nazionali associata l'immagine di un videogioco o la frase "come se fosse un
videogioco" e alla parola internet viene costantemente accostata la parola
pedofili e viceversa.
e a casi di suicidio è stata attribuita la colpa ai giochi di ruolo.

mi chiedo a questo punto se dietro al pathos non si nasconda in realtà una
organizzazione atta al traffico di organi e alla pedofilia, ma conoscendo la
risposta, concludo che la televisione è un mezzo d'informazione
inattendibile.

dAnIeLe

opinionista improvvisato

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