Franco Malatesta -- [pathosNET] Un canto che non conosce pieta'

Date: 1999/10/24 13.54
From: Franco Malatesta <quasimodo53@yahoo.com>
To: PathosNET@pathos.it


Sostiene Platone:
> Lorenzo ha scelto, ha deciso di sua spontanea
> volonta' di compiere quel
> gesto!

Nessuno, mai, avrebbe potuto piegare Socrate, l'amato
Socrate, a un gesto che non rispiecchiasse in ogni
dimensione lo splendido candore della sua anima.


> A prescindere da tutto e da tutti ed ora, con queste

> sceneggiate, state solo
> infangando il suo onore!

E' solo l'amore per il nostro bellissimo Fratello che
trattiene le Note di Psiche dal versare il sangue dei
suoi assassini.
Io le sento cantare, la notte, in bilico sul bordo del
mio letto e della mia Follia, la cieca Erinni.

"Tale e' il nostro canto
canto che dissenna
canto che travolge e sconvolge la mente
inno delle Erinni che la mente incatena
inno senza lira che brucia e prosciuga i mortali"

Tu le senti, Platone?
Le senti le Erinni?


> L'UNICO E IL SACRO MODO DI RISOLVERE QUESTO GENERE
DI
> DISSAPORI E'
> RIMETTERSI AL GIUDIZIO DEGLI ETERNI CON UN DUELLO,
> SECONDO IL LORO
> VOLERE.....E CHI E' NEL GIUSTO VINCERA'!

Gli Eterni non ci guardano ne' sentono le nostre urla,
Platone.
Chiedi tu a Psiche, a Colei che tutto sa e vede e
comprende, e ricorda, chiedi tu il nome
dell'assassino, una via di giustizia che sia gia'
tracciata sulla forma del tuo piede!
Chiedi, mentre l'Erinni sussurra nel tuo orecchio!
Ecco la risposta che avrai: silenzio.

Silenzio udi' Fenice mentre levava al cielo il grido
di fiamma: Padre, perche' mi hai abbandonato?, e si
spense, Figlio che obbediva.

Silenzio sui nostri dolori di sempre e sulle nostre
gioie di oggi, silenzio sule nostre patetiche
decisioni sempre sbagliate, sul nostro sacrificare la
capra per salvare il cavolo e il lupo.

Solo il silenzio resta, prima e dopo ogni cosa.

E il sussurro dell'Erinni.

Ma Alchera non comprende:
> E' inutile nasconderlo, Lorenzo dopo i fatti
> dell'ultima Lucca a cui
> partecipò aveva perso la voglia di vivere, di
> lottare, di credere in
> Pathos... Eppure il suo migliore amico non l'aveva
> capito, non ha capito la
> luce triste che brillava negli occhi di Lorenzo...

Credere che Lorenzo abbia potuto far cadere il braccio
ancora teso, piegare il capo, chiudere gli occhi.
Che grandissima sciocchezza.
Che ogni suo gesto non fosse mille volte voluto, mille
volte sentito, sofferto, pensato, offerto in dono.
Quale grandissima sciocchezza.

Lorenzo e' morto.
Io piango il suo posto vuoto accanto al mio, e per
amore suo potrei dimenticare.
Non mi interessano le parole, i perche', i come.
Potrei quasi dimenticare, se ci fosse silenzio.

Ma dietro ogni vostra parola io odo soltanto il tetro
canto dell'Erinni, che mi ricorda che Lorenzo e'
morto, che il sangue di un Fratello e' stato versato.

Voi non fate silenzio.

Lorenzo, non abbiamo appreso la lezione, l'ultima
domanda che ci hai lasciato, tu, il migliore tra i
figli dell'Enigma, non l'abbiamo nemmeno capita.
Perche'?
E cosa dobbiamo fare?
Guardaci adesso.

E su tutto il rumore resta solo un canto di sangue che
ogni giorno e' piu' difficile non seguire.

"Distruzione di case eleggemmo la' dove alcuno un
proprio congiunto uccida
e allora colui nella sua lordura di sangue e' da noi
inseguito
e se anche potente
ombra tra ombre annientato"

Solo per amore tuo, Fratello mio.


Franco

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