Nella -- Re: [pathosNET] Studi....

Date: 1999/09/20 00.44
From: Nella <nella.p@pronet.it>
To: PathosNET@pathos.it


BraveHeart wrote:

> Ritiro la proposta.

No, Gennaro, aspetta.
La tua proposta mi sembra ottima.
I finanziamenti si trovano, non credo proprio sia questo il
problema, e tu potresti supervisionare il progetto e poi dirigere
il centro medico.
Ne hai le capacita' professionali e lo hai dimostrato.

Una clinica ci serve. Ormai i feriti, ad ogni azione, si contano
a decine e non abbiamo un posto dove andare senza dover
rispondere a domande imbarazzanti...
Tanto per dirne una, attualmente siamo almeno in sette ad avere
grossi problemi di salute, me compresa, difficilmente spiegabili
ad un medico qualunque.

Ma a questo principalmente dovrebbe servire la clinica, piu' che
a studi mistici, che possono trovare spazio in altri luoghi o ad
accertare cosa siano esattamente le Note.

Molti di noi sanno bene cio' che sono e potrebbero
tranquillamente cercare di spiegartelo, se fossi disposto ad
ascoltare senza pregiudizi... ma tu sei come Tommaso, che non
crede se non tocca con mano. :-))
Pazienza... anche Tommaso alla fine crede nella resurrezione.

Solo un'ultima cosa vorrei dirti, a proposito delle tue deduzioni
sulla natura e sulla psicologia delle Note.
Tu utilizzi giustamente, come ogni uomo di scienza, il metodo
logico-deduttivo.
Ipotesi, ricerca delle prove, deduzioni da casi analoghi.
Il problema e' che, con noi, non hai casistica da analizzare e
confrontare. Le tue ipotesi deduttive sono applicabili alla
maggior parte dei casi umani, Gennaro.
Ma noi non siamo umani. Non solo.
Quindi le tue deduzioni potrebbero dimostrarsi quanto mai
fallaci...

Se posso permettermi di darti un consiglio, visto che sono certa
che non rinuncerai alle tue ricerche, allora non usare i
parametri consueti, non applicare a noi le esperienze di
psicologia umana se vuoi arrivare ad una risposta... cerca altre
vie, non farti influenzare dai pregiudizi.
Una mente libera puo' trovare risposte, ma deve essere disposta
anche ad ammettere di avere sbagliato ed avere la forza di
ricominciare da zero in una direzione differente.

Lo sai bene qual e' il rischio... quando un ricercatore e' troppo
convinto della sua teoria e non e' disposto ad accettare che sia
un errore, e' fin troppo facile che rifiuti, forse
inconsciamente, di interpretare nel modo corretto cio' che sta,
chiaro come il sole, davanti ai suoi occhi.

Demetra, Distruzione di Psiche


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