Lan-T -- [pathosNET] Evoluzione, rivoluzione

Date: 1999/07/22 15.56
From: "Lan-T" <lanti@gdr.net>
To: "PathosNET" <PathosNET@pathos.it>


R3 R3 R3

(colonna sonora ideale: "Qualcuno era Comunista", di Gaber :-)

Verrà un giorno in cui ci renderemo conto che il nostro compito su
questo mondo è finito.
Verrà un giorno in cui l'umanità si evolverà al di là di noi.

Saremo capaci di accettarlo? Di levare le tende ed andarcene in
silenzio?

Temo di no.

Qualcuno dirà che ha ancora tante cose da fare, Disegni da realizzare,
Utopie a cui tendere.
Qualcuno dirà che la sua Natura gli impedisce di andarsene.
Qualche eterno dirà di andare. Altri di restare. Altri entrambe le cose.
Qualcuno, come un vecchio aristocratico che non si rende conto che il
suo tempo è finito, ignorerà il tutto.
Qualcuno dirà che la Guerra Santa infuria ancora. La Presenza e
l'Assenza non sono ancora sconfitte! Come se fosse possibile eliminare
gli Assoluti.
Qualcuno non dirà nulla e cercherà di boicottare la partenza.
Qualcuno sosterrà che il tempo ancora non è giunto, che ci stiamo
sbagliando, chi può giudicare?
Qualcuno vorrà rimanere per curiosità, altri per vendetta, altri per
abitudine.
Qualcuno si nasconderà, perchè non lo portino via di qui.

Qualcuno accetterà la realtà delle cose, ed accetterà di andarsene. Ma,
o tutti o nessuno, ovviamente. E quindi...

Noi non ce ne andremo da questo mondo. Ne verremo cacciati.
Dall'umanità. Quando l'uomo sarà in grado di mantenere da solo
l'equilibrio tra Presenza ed Assenza, quando sarà capace di creare non
sette, non quarantanove, ma infinite sfumature. Quando andrà oltre quel
che noi siamo. E capiterà, oh se capiterà!
Allora ci sarà una rivoluzione. Questi cambiamenti non sono mai pacifici
nè indolori. L'uomo si dimenticherà di tutto quel che abbiamo fatto per
lui (e per cui, caro Edipo, non abbiamo alcun diritto di chiedere
riconoscenza)

E noi alla fine ce ne dovremo andare. Come altre migliaia di volte. Per
ricominciare da capo, da qualche altra parte.

Un giorno... forse tra poco. Forse sta già succedendo, e noi non ce ne
accorgiamo.

Stefano Lanticina

Oh, a proposito di me. Io parlo di "noi" Note. Forse a sproposito. Io
non parlo a nome di Eris. Parlo a nome mio, di Stefano Lanticina. Con
Eris ho potuto condividere sprazzi di ricordi e di consapevolezze,
emozioni. Soprattutto dolore. E ad un certo punto ho realizzato che non
si può essere contemporaneamente e pienamente Uomo ed entità immortale.
La dicotomia c'è, eccome. Ad un certo punto, coscienti o no, occorre
fare una scelta. Una parte deve prevalere sull'altra. Evoluzione?
Rivoluzione?

P.S. R1 Non potrò rispondere ad eventuali reply sull'argomento perchè
vado in vacanza! Cheers!


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