Amleto di Enigma -- [pathosNET] Note e Alterazioni

Date: 1999/07/19 23.31
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To: pathos-net <PathosNET@pathos.it>


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Fratelli,

in occasione del processo al Mostro ho nuovamente constatato un'opposizione
irragionevole e dannosa
per il Pathos tutto. L'acredine con cui numerose Alterazioni si rivolgono a
Note proprie o di altri movimenti
con la frase "Voi Note..." e numerose testimonianze di sfiducia e rancore mi
spingono nuovamente ad un
tentativo di ricomposizione.

Le Alterazioni non sono l'umanita', per quanto amino continuare a crederlo ed
a proclamarsi suoi campioni.
L'umanita' e' fatta di Ignari. Le Alterazioni sono uomini e donne che si sono
spontaneamente risvegliati al
Pathos, che vedono di piu', sanno di piu', sono di piu' rispetto agli Ignari.
Le Alterazioni, al risveglio, hanno
percepito piu' viva la loro consonanza con due dei principi del Pathos e si
sono trovate - in modo
spontaneo e naturale - a seguire la Nota in cui essi meglio si incarnano. Sono
le Alterazioni che vengono
alle Note, non viceversa. E cio' che lega le une alle altre e' Pathos,
un'esperienza ineffabile e non razionale,
ne' riducibile a ragione discorsiva. Pathos e' un atto di fede. Le Note sono -
o dovrebbero essere - guide e
maestri e come tali degne di rispetto.

Non di fiducia, o almeno non di fiducia in senso comune. Le Note sono assoluti
e non sono libere, in certe
circostanze. Il loro operato non e', spesso, immediatamente comprensibile alle
Alterazioni e a volte
neanche a loro stesse. Forze e disegni sono in gioco che sfuggono alla facile
lettura, perche' sono disegni
divini ed il partecipare ad un disegno divino e' sempre stato considerato un
onore, nel bene o nel male.
Quel che spinge le Alterazioni al Pathos è lo stupore e la curiosità, il gusto
di essere piu' di quel che erano
prima del Risveglio ed il sapere di esser parte di cose riservate a pochi.

Se non sono disposte a correre rischi, questa e' un'avventura che non fa per
loro. Se non sono disposte a
riconoscere l'inevitabilita' di certe decisioni ed il fatto che queste siano
al di la' del bene e del male, non
hanno compreso il Pathos. Se vogliono rinunciare alla pienezza di vita e
d'esperienza che viene dal Pathos,
non abbiamo modi di trattenerle.

Non crediate sia facile per noi morire o rinunciare all'umanita' che non è
affatto spenta nei nostri cuori.
L'odio di Demetra per il suo Eterno è segno eloquente dell'orrore
dell'esperienza, per quanto Demetra sia
immortale. Non crediate che il sacrificio di altri venga accettato a cuor
leggero. Solo, siate meno veloci a
giudicare...

"Ci sono piu' cose in cielo e terra, Orazio, di quante ne contempli la tua
filosofia".

Enigma di Destino

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