Maya -- Re: [pathosNET] (Fwd) Sogno premonitore II

Date: 1999/05/12 20.48
From: Maya <maya@gdr.net>
To: PathosNET@pathos.it


Ho avuto un sogno...
Tutti l'abbiamo avuto. E ne abbiamo dato una certa interpretazione.
Buono e giusto, ma a me non basta, ci sono piani e ordini e livelli,
qualcuno ha detto che il sogno si riferisce ai fatti di Modena, altri se
lo saranno giocato al Lotto, a me dà inquietudine e turbamento. Non riesco
a non collegare queste immagini che mi visitano di notte ad altri fatti, ad
altri tempi.

>Incatenato al Cielo nero di piombo liquido,

Il Cielo nero è un riflesso del Mare nero (Oceano di notte), incatenata mi
appresto ad una Nekya, un viaggio di notte per mare, alla morte per mano
del Mostro...
Il viaggio per la crescita, l'allontanamento dalla Madre (gli Eterni)per il
Padre spirituale.

>vedi il lungo artiglio
>dell'essere dalla maschera bianca e nera calare sulla città
>addormentata.

L'essere dalla maschera doppia richiama l'Assenza e la Presenza (anche se
dietro la sua maschera potrebbe celare il Volto degli Eterni, nostri
genitori), il suo lungo becco mi ricorda il naso dei bugiardi, di
Arlecchino, ma come per gli Egizi l'Ibis è il volto della luna crescente,
inizio di nuova vita.

>Al centro della città si vede una grande cattedrale,
>con un'alto campanile dalla parte superiore ottagonale.

La città simboleggia il prodotto del mondo, l'Uomo e il suo centro il suo
cuore. Qui c'è l'alto campanile dagli otto lati, simbolo dell'equilibrio
cosmico, di mediazione tra la Terra (quadrato) ed il Cielo (cerchio).

>L'artiglio cala sulla città e incide la terra, taglia le case e le
>strade e traccia un cerchio.

Qui è Distruzione che agisce, porta il caos per porre le basi di un nuovo
equilibrio (il cerchio).

>Poi vi incide un indelebile triangolo
>equilatero di linee fiammeggianti.

Il triangolo porta all'armonia, anche se di Distruzione, quindi fiammeggiante.

>Attraverso la città lacerata, il
>sangue della terra dilaniata si raccoglie in un unico punto...

L'unico punto in cui si può raccogliere il sangue del mondo sacrificato a
sè stesso è il Graal.

>La visione sfuma in un'altra...
>
>Due leoni custodiscono un portale, un portale che è una selva
>intricata di piante e animali mostruosi, pietrificati. Un uomo scuro
>come un'ombra siede tra i leoni come se non li temesse.

Questo mi ricorda Bisanzio (si, c'ero anch'io), la selva di mostri
pietrificati simboleggia il periodo dell'Oblio, i mostri siamo noi, il
portale il momento dell'inizio del Sonno e l'uomo scuro è Diabolicus che
non teme i guardiani del sonno che lui ha generato.

>La visione sfuma...
>
>Una piazzetta, un qualsiasi angolo di una città, una fontana, una
>statua di donna... C'è qualcosa di familiare... LE MACCHIE DEL SANGUE
>COLATO DALLA LANCIA SONO ANCORA PER TERRA.

La fontana e la donna hanno lo stesso significato, la Madre, i nostri Eterni.
La Lancia è simbolo del Padre spirituale, allegoria a sua volta
dell'indipendenza dai legami natali, il sangue ricorda il sacrificio
necessario per la Conoscenza. Odino si autoimmolò impiccandosi per nove
giorni e sacrificò un occhio alla ricerca del sapere, anche Adamo ed Eva
sacrificarono il giardino dell'Eden alla loro sete di conoscenza, di
indipendenza.

>La visione sfuma...
>
>Una chiesa medievale... Sull'immagine se ne proietta un'altra,
>un'abbazia di mille anni fa, nel Delta del Po... Un ecclesiastico
>dall'aspetto opulento sfoglia documenti in carta pergamena: è l'abate
>che verifica le proprietà dell'abbazia... Cogli di sfuggita su una
>delle pagine: "ECCLESIA S.MARIE IN CIVITATE MUT..."

Qui il delta di un fiume evoca la fine del viaggio, il confondersi
nell'indistinto, nelle acque primordiali, nel brodo iniziale, questa è
l'immagine del fallimento, del ritorno alla Madre (Maria).

>La visione sfuma, si riavvicina, ritorna al presente...
>
>Un vicolo insignificante, sullo sfondo le lanterne rosse di un
>ristorante cinese. Per la strada cammina goffamente un grosso
>rettile.

Nel ritorno al presente c'è la desolazione della perdita della tradizione
antica e degli antichi ricordi, solo un ritorno nei luoghi in cui rimangono
ancora testimonianze delle vite passate ci darà la vittoria sul mondo
ctonio. Il pericolo però è ancora simboleggiato dal drago che risale le
acque salmastre, da Tiammat, la Madre degli Dei.

>Ma è un attimo...
>
>Ora ritorna la visione del portale con i leoni...
>
>L'uomo è in piedi, ora, di fronte al portale... Lo sta aprendo... No,
>non la porta di legno: sta dischiudendo una via verso la selva
>pietrificata dei mostri.

Qui è Diabolicus con il suo rito che apre le porte dell'Oblio sulla foresta
simboleggiante il sonno delle Note.

>Dal portale ora spalancato emerge una luce... E quella luce è nera,
>buco nero, il nulla che assorbe...
>
>L'uomo indossa la maschera bianca e nera.

La maschera dello Yin e dello Yang, del Mutamento, di Presenza e Assenza,
dell'Equilibrio.

> Afferra la scheggia di
>Oblio, e ride muto.

Qualcuno mi aiuti a capire.

Maya di Enigma.

R.1: ho sbroccato io invece di mio marito :-)


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