BraveHeart -- Re: [pathosNET] Quo usque tandem, MANTEGNA, abutere patientia nostra?

Date: 1999/01/10 04.15
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In 12.57 08/01/99 -0800, Massimiliano Simoncini ha scritto:
>Secondo: Mantegna è Nostradamus.
>Prima Nota di Destino.
>[...]. [...]. [...].
>Calma e sangue freddo.
>PRIMA NOTA DI DESTINO??!!
>Possibile che nessuno di Destino sapesse chi era la sua Prima
>Nota???
>Aprite bene le orecchie, perché QUESTA E' UN'ACCUSA:
>Possibile che NESSUNO sapesse?
>AKEN! In base a cosa hai affermato che Mantegna non
>apparteneva a Destino? E' stata forse una forma di pudore che ti ha
>fatto aggiungere quel "credo", quando hai detto che Mantegna non
>apparteneva a Destino?
>Eravate forse d'accordo per dare questa indispensabile
>lezione di saggezza a AL PATHOS?
>Abbiamo sprecato un'infinità di tempo ed energie preziose
>che potevano essere dedicate ad altre gravissime questioni,
>mentre voi vi trastullavate con questi giochetti, con grave
>detrimento del Pathos!
>...........................................................
>Andiamo ad un'altra Armonia di "simpaticoni": Discordia.
>..............................................................................................
>E quale Nume a noi amico ha impedito (se lo ha impedito) a De Coccio e
>tutti i
>suoi collaboratori di leggere il Corriere delle Sette e
>ripartire alla carica?
>
Ok.................allora......cercherò di dirlo ancora un volta.......vi sarà sfuggito: NON E' FACENDO COSI' CHE SI RISOLVE UN
PROBLEMA DI QUALSIASI TIPO! (l'ho sritto maiuscolo, grassetto e sottolineato....non dovrebbe sfuggire a nessuno, ora.....).
Che Nostradamus/Mantegna abbia sbagliato mi sembra evidente (almeno nelle
modalità). Che l'abbia fatto in buona fade mi sembra altrettanto evidente. Tutto questo è stato sottolineato più volte da più parti.
ORA BASTA! (non vorrei sfuggisse anche questo!). E' un atteggiamento improduttivo ed insensato. Se ci
fosse un organo competente si potrebbe processare civilmente A.M. Visto che non c'è bisogna lasciar stare (personalmente, considerando la buona
fede, sarei per un semplice richiamo formale.....).
Ecco anche a cosa servirebbe un governo del Pathos. E non è un togliere la libertà questo (ah ah, vi ho preceduti tutti...!!!), ma solo un
garantirla e distribuirla a tutti.
>E qui, dopo la critica all'azione ed allo scritto di Mantegna,
>approdiamo al terzo argomento, e cioè l'organizzazione del
>Pathos, che Mantegna agita come causa del suo gesto.
>Lo accetto come argomento di discussione, ovviamente, non
>perché lo abbia proposto Mantegna ma perché è oggetto di
>dibattito nell'intero Pathos.
>..................................
>Non siamo stati capaci ad organizzare un "semplice" P7,
>come pretendiamo adesso di fare qualcosa di più complicato?
>
Il problema fondamentale è che è inutile e dannoso (si perde del tempo e
delle energie) creare un organismo che non serve a nulla. Creare una copia in piccolo del Pathos (e neppure tutto, per la verità....) è
inutile perchè resta il problema dell'inefficienza. Ripeto: non basta dire "vabbé....siamo tutti amici...." ecc. ecc. Ci vogliono compiti e
modalità e mezzi ben precisi per portarli a termine! Ecco perché un organismo strutturato come lo era il P7 è una cosa improduttiva.

>Sarà già tanto se riusciremo a mettere in piedi qualcosa di
>"parente" al P7. E allora cerchiamo di renderlo più semplice,
>sfrondandone i compiti.
>
Ripeto ancora una volta: non è nella presunta "complessità" del P7 che va ricercato il suo fallimento.........

>La coagulazione spontanea di persone interessate e capaci,
>questa è l'unica cosa che fin'ora ha funzionato egregiamente.
>Procediamo dunque su questo binario, perseguendo l'idea delle
>cellule geografiche e professionali, che già hanno cominciato
>a prendere piede in maniera quasi spontanea, a dimostrazione
>del fatto che si tratta della soluzione più congeniale e,
>quindi, più produttiva, veloce ed efficace.
>
Certo, ma questo presuppone anche un coordinamento (che in parte vuol dire anche controllare, ma non nel senso asfissiante ed antiliberale del
termine, ma nel senso di decidere una linea di azione unica verso un problema, e nel caso questa fallisca provarne un'altra.......).
Altrimenti si resta nelle stesse condizioni di adesso: fino ad ora si è fatto tutto ad aggregazione spontanea, che se senza dubbio meglio che
andare a casaccio ed ognuno singolarmente per conto proprio, ma per avere una vera svolta e fare un salto di qualità occorre centralizzare un po'
il tutto. C'è bisogno di qualcuno che dica "in questo caso intervenite voi investigatori, in quest'altro voi scienziati, ecc." e poi ognuno
svolge il proprio compito e fornisce aggiornamenti sul caso. Tutto qui.
>Quali e quante debbano essere queste cellule non è cosa che
>si possa stabilire a priori. Se si operasse una
>parcellizzazione premeditata, si rischierebbe di creare
>"insiemi vuoti" che costituirebbero un ingranaggio fermo del
>meccanismo, bloccandolo inevitabilmente.
>Un altro limite che NON va posto alle cellule è quello delle
>Armonie, permettendo a tale riguardo una completa
>trasversalità. Questo spingerebbe le Armonie verso la
>collaborazione piuttosto che la competizione.
>Trasversalità che dovrebbe essere ugualmente consentita tra
>le cellule geografiche e professionali (è inutile creare la
>"Cellula informatica di Pordenone", se a Pordenone non ci
>sono informatici "pathologci").
>
Qui sono perfettamente d'accordo.

>Queste cellule potranno confluire in "organi" più grandi che
>avranno il solo scopo di contenere le cellule. Saranno come
>dei "folders" cui si potrà accedere per facilitare la ricerca
>della giusta cellula da attivare all'occorrenza.
>Questi "folders" potranno essere, ad esempio:
>Cellule Geografiche: Nord, Centro, Sud (con spreco di fantasia)
>Cellule Professionali: Tecnico-Scientifica, Storico-Letteraria
>e Soprannaturale.
>Anche per questo, comunque, prevarrà la coagulazione naturale.
>
Questo complicherebbe le cose rallentando il tutto. Sarebbe superfluo in un sistema con un organo certrale di coordinamento/controllo.

>Niente capi in questi Organi, né organizzatori. Gli Organi,
>come già detto, hanno un semplice scopo logico.
>E poi abbiamo visto che, se esiste un organizzatore o un capo,
>se questo non c'è, è in vacanza, sta male, gli si rompe il pc,
>s'è rotto le palle, sparisce senza farsi più sentire,
>si blocca tutto perché non c'è nessuno che decide.
>
Questo può anche andare, ma ci deve essere una "attivazione" dall'esterno, "dall'alto".

>Allora è preferibile l'auto-attivazione delle cellule, proprio
>come in un organismo vivente. Figuriamoci se gli anticorpi
>che devono attaccare un batterio, che so, della polmonite,
>dovessero aspettare la delibera del "Consiglio degli
>Anticorpi", il quale deve riferire al "Gabinetto dei Globuli
>Bianchi" che però stanno in vacanza a Cuba e non sono
>disponibili.
>
[R1: te le vai proprio a cercare, eh!!!!! ;-)]
Guarda un po', qui entri proprio nel mio campo! Purtroppo devo però smentirti: alla base di ua reazione immunitaria ci sono meccanismi di
controllo così complessi che nella maggior parte non sono noti nei dettagli nemmeno adesso, dopo molti anni di studio!!!!!
Se i globuli bianchi si "autoattivassero" come dici tu porterebbero alla
morte dell'organismo che invece dovrebbero proteggere (malattie autoimmuni, si chiamano)!!!!!

>Questo per quanto riguarda il campo della "reazione", cioè
>la risposta che il "corpo" del Pathos deve dare agli
>"stimoli" esterni. Questa "reazione" dev'essere efficace ed
>immediata, e perciostesso libera.
>
La "libertà" della reazione garantisce al massimo la sua velocità, non la sua efficacia: questo mi pare evidente (gente che si mette i bastoni tra
le ruote a vicenda senza volerlo, ecc.).
>Il campo dell'"azione", invece, cioè dell'influenza che
>il Pathos VUOLE avere sull'esterno (es.: governare il
>prossimo millennio...) necessita di pianificazione a lungo
>termine, quindi di un "cervello".
>L'organo più semplice e funzionale a tale scopo, signore e
>signori è, ahimé, sempre il P7.
>
Per le ragioni esposte prima non sono d'accordo. Almeno se lo si
struttura nello stesso modo.
>Per rendere il suo funzionamento più continuo, i
>rappresentanti di ogni Armonia potrebbero essere 2 anziché
>1, in modo da garantire costantemente l'attività e, laddove
>necessario, la presenza fisica, di almeno 1 rappresentante
>per Armonia.
>Il P7 dunque diverrebbe un P14 e questo, a patto di non
>pretendere la piena partecipazione, costituirebbe una
>semplificazione piuttosto che una complicazione.
>Il P14 avrebbe una sua ML di discussione, nella quale
>elaborerebbero le proposte.
>Quando una proposta è compilata, ogni rappresentante la presenta alla
>propria
>Armonia che la vota (COME sono affari loro
>-unanimi, maggioritario secco, doppio turno con lo
>scorporo...-). Se 4 armonie su 7 sono d'accordo, la
>proposta è passata. Semel in anno, un'Armonia può
>esercitare diritto di veto su una proposta del P14.
>
Su questo sono d'accordo, ma direi che si potrebbe portare il numero a
21, con 1 nota e 2 alterazioni per movimento (in fondo le alterazioni non sono sceme e sono più numerose delle note, non sarebbe, né furbo,
négiusto, né democratico lasciarle fuori).

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