Nella -- [pathosNET] La Lancia Sacra, prime piste....

Date: 1998/09/28 14.14
From: Nella <nella.p@pronet.it>
To: PathosNET@pathos.it


Cari amici e fratelli del Pathos,

la Lancia e' ormai al sicuro da chi la voleva per scopi oscuri e per
sete di potere.

Vorrei, pero', offrirvi una piccola ricostruzione di come si sia
arrivati alla pista conclusiva e fondamentale che ha permesso a noi
tutti di recuperarla.

Durante le vacanze di Pasqua di quest'anno, mi recai a Rennes le
Chateau: si era tanto parlato di questo luogo e dell'abate Sauniere nei
mesi precedenti che mi sembro' opportuno, avendo alcuni giorni di ferie,
fare una visita di persona in questo paese.
Per farla breve, mi fermai sul posto un paio di giorni, cercando
informazioni e rovistando fra gli archivi del municipio e della
parrocchia: fu proprio in parrocchia, fra carte e vecchi faldoni
risalenti ai primi del novecento, che trovai un brogliaccio dimenticato,
con un foglio, forse scritto di pugno dall'Abate Sauniere, in cui erano
elencate delle Banche: Banque Salvaire de Limoux; Banque Alex Martin e
Cie de Paris; Societe' Generale de Carcassone; Banque D. Richou Vve et
Fils - Angers; Banque Fritz Dorge, Budapest; Banque Russe du Commerce et
de l'Industrie de Paris.
Sul foglio non c'erano altre scritte, forse era solo un appunto.
Trovai anche altri indizi... in particolare fui colpita dal fatto che un
abitante del paese mi racconto' che Villa Bethania, la casa fatta
costruire dall'abate, durante le seconda guerra mondiale era stata
requisita dai tedeschi.
E' noto, infatti, che Hitler aveva manie esoteriche...
Tornata a casa, incominciai a studiare un modo per poter ottenere
informazioni sulle banche di cui avevo l'elenco.
Per questo mi rivolsi ad un mio "amico", politico di grido ed
eurodeputato con incarichi piuttosto importanti in campo economico e
finanziario.
A lui spiegai che stavo cercando, per una vecchia storia di eredita',
di rintracciare legami tra le varie banche ed un certo Berenger Francois
Sauniere, mio lontano parente, di cui fornii le generalita'.
Spiegai anche che non sapevo bene di cosa si poteva trattare (documenti,
lettere, cassette di sicurezza o depositi), ma che avevo trovato i nomi
di queste banche su un vecchio foglio scritto di pugno dal mio avo.
Spiegai inoltre che il tutto doveva risalire agli anni a cavallo tra la
fine del 1800 ed i primi anni del 1900, all'incirca.
Chiesi infine all'"amico" di prodigarsi, fra le sue ben posizionate
conoscenze, per riuscire ad ottenere informazioni.
Gli spiegai anche che io non potevo fare di persona ed ufficialmente le
indagini perche' apparentemente nulla mi legava al Sauniere e che le
prove di tale legame parentale forse si trovavano proprio in quelle
banche. Gli consigliai di muoversi possibilmente per amicizie e
conoscenze(ahum ahum, insomma) per non scatenare scalpore intorno alla
cosa.

Per la sua squisita cortesia, gli promisi in regalo una bellissima
cassetta video, in copia unica, girata nella solita stanza dell'Hotel
Michelangelo di Milano... quella in cui, durante la campagna elettorale
del '94, lui si intratteneva con la deliziosa compagnia di
Marina, la giovane studentessa che lavorava per la mia agenzia.
Ovviamente quando viaggiava senza la moglie!

L'amico si prodigo' parecchio, evidentemente quella cassetta lo
interessava molto... forse come ricordo della campagna elettorale!
Mi disse che non fu, comunque, una cosa facile. Si trattava di
documentazioni ormai storiche che le banche non conservano cosi' a
lungo. Oltretutto l'unica Banca che ancora esisteva era quella di
Carcassonne, ma non li' non risultavano depositi a nome Sauniere.
Le altre banche non ormai non esistevano piu'.
La Banque Russe du Commerce e de l'Industrie era stata chiusa dopo la
Rivoluzione Russa ed aveva preso il nome di Societe' de Fraternite' pour
les Refugees, una societa' finanziaria ancora attiva, che ora si occupa
di amministrare aiuti internazionali ai paesi dell'Est.
Nel loro archivio c'era effettivamente il nome di B. Sauniere, indicato
come acquirente di una cassetta di sicurezza il 23 agosto del 1891.
Il rapporto con lui era pero' stato interrotto da un delegato del
proprietario di nome Leon Daudet, 10, rue Claude-Pouillet, Paris, in
data 23 gennaio 1917.

Questo ultimo fatto mi suono' subito molto strano....
L'abate era morto il 22 gennaio 1917... cioe' esattamente il giorno
prima della chiusura della cassetta di sicurezza.

Avrei voluto continuare le indagini di persona, ma il quel periodo,
eravamo ai primi di maggio, ero occupata ad organizzare il gruppo di
soccorso per cercare di ritrovare Franco Malatesta che era scomparso.
Proprio in quei giorni, pero', Fabio di Callisto doveva recarsi a Parigi
per altri motivi: gli raccontai tutto cio' che avevo scoperto e gli
chiesi di indagare discretamente su questo Leon Daudet ....

Nella Portieri


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