Matazumi -- [pathosNET] (Forse accade la stessa cosa a noi)

Date: 1998/06/17 18.21
From: Matazumi@letterbox.com
To: PathosNET@pathos.it


>Il mio lavoro qui in Pathos e` completato: l'Armonia di Psiche e` ormai
>organizzata e
>puo` iniziare quanto prima ad agire sotto l'egida del Consiglio
>Invisibile per contribuire
>al successo di Pathos.
>Pertanto, io posso partire per andare, come l'Ebreo Errande, la`dove la
>mia azione e`
>necessaria, dove altri sfruttamenti devono essere leniti, dove la
>fiamma di Prometeo
>puo` spezzare le catene.

"O amico, te ne sei andato cosi' presto!
Inaridisce attorno a me spoglio lo spazio che un tempo fu foresta.
Albero vecchio e dimenticato, sono solo.

Pochi ti conobbero e nessuno del tutto.
Nascosto sotto maschera spensierata
di cavaliere, bevitore, ufficiale, mecenate
visse il tuo raggiante e arcano regno.

E che dietro il sembiante altero e grave
custivi passione, umilta' ed immenso amore
per cio' che e' grande e santo era soltanto
agli amici piu' intimi noto, una certezza
che conservammo come segreto splendido.

Addio o tempestoso, irrefrenabile!
Fedele io conservo la tua immagine, quella del cavaliere.
Ed a lungo osservai sul pendio
inaridito il posto desolato
su cui un tempo ondeggio' la tua corona."
                   H. Hesse, "Necrologio"

                      (con affetto)



Matazumi
Bibliotecario Capo della Grande Biblioteca Volante

"Non ci e' dato di essere. Noi siamo
soltanto un fiume, aderiamo ad ogni forma:
al gioco ed alla morte, al duomo e alla caverna,
passiamo oltre, l'ansia di essere ci incalza.

Forma su forma riempiamo senza tregua,
nessuna ci diviene patria, gioia o pena,
sempre siamo in cammino, ospiti sempre,
non c'e' campo ne' aratro per noi, ne' pane cresce.

E non sappiamo cosa Dio ci serbi,
gioca con noi, argilla nella mano,
muta e cedevole che non piange o ride,
mille volte impastata e mai bruciata.

Potessimo, una volta, farci pietra, durare!
Questa e' la nostra eterna nostalgia,
ma un brivido perdura a raggelarci
e non c'e' pace sulla nostra via."
          H. Hesse, "Lamento"


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