§oCrAtE -- [pathosNET] Parole, parole, parole

Date: 1998/06/16 19.29
From: "§oCrAtE" <socrate.di.atene@usa.net>
To: pathosnet@pathos.it


Dialetticissimi,

non posso restare indifferente dinanzi alle questioni che vengono sollevate. E di cuore, proprio non posso che sorridere bonariamente alle pretese di chi crede di avere in mano la verita'.

La verita', o popolo del Pathos, e' realta' sfuggente, che richiede un'applicazione costante...
Cercate di ragionare. Quante volte avete creduto che il La Spada fosse questi, o quell'altro? E quante volte le vostre supposizioni si sono dissolte come nebbia di fronte a un tiepido vento primaverile? A un certo momento, io stesso ho creduto di essere La Spada! 8)
Ergo, lezione numero uno: non accontentatevi delle risposte facili, ma cercate continuamente. Ma soprattutto (lezione numero due) volgete il vostro pensiero a cose piu' alte... la ricerca della virtu', per esempio. Ma anche la ricerca della verita' sui nemici del Pathos.

Lezione numero tre. I nomi sono solo nomi. Posso firmarmi Socrate, Franco Malatesta, Fenice o Kaossian. Ma e' solo un'etichetta: al di sotto resto sempre io.
Questo vale per La Spada. Ma vale anche per Desiderio. Sappiamo che il Desiderio, quando e' mal guidato, puo' diventare ossessione. E' quel che ha augurato nostro Fratello Gilgamesh agli assassini di Enkidu (Enkidu? Giuseppe Faggi, scusate): che i loro desideri si tramutino in affannose ricerche senza scopo. Noi tutti ci auguriamo che tale maledizione sortisca i suoi effetti.
Certamente, sempre di Desiderio si tratta. Ma allora, dire che si tratta di Desiderio (ma distorto) o chiamarlo con un altro nome (Ossessione - l'altra faccia di Desiderio) in fondo non cambia nulla. Sono solo etichette. Basta mettersi d'accordo sulle parole che usiamo ed ecco fatto.
Per un breve periodo abbiamo parlato di Psiche solo in termini di Ragione. Questo cambiava le cose? Forse che Follia non era momento essenziale dell'Eterno Psiche anche quando questi era conosciuto solo col nome di Ragione?
Noi conosciamo Distruzione. Il suo Araldo ci ha detto che in essa e' presente anche Creazione. Ma noi continuiamo a chiamarla Distruzione, anche se alcuni preferiscono sintetizzare i due momenti nella figura dell'Artefice. Che differenza fa?


In chiusura, un saluto di cuore al bibliotecario:

Ossequi, Matazumi (perche' ''orrido e saggio``?),
con cui condivido il piacere del libro scritto
e la consapevolezza di non sapere nulla,
nulla di nuovo,
poiche' cio' che esiste, di sapiente,
e' gia' stato detto da qualcun altro.


Omaggi

Colui che non potrai mai citare
perche' le sue vere parole sono affidate al vento

Socrate.


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