Date: 1998/04/27 23.06
From: Piermaria Maraziti <piermaria@geco.it>
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At 23.09 27/04/98 +0200, you wrote:
>>Chi e` Caino? Chi e` Abele?
>>Chi e` il Positivo e chi il Negativo?
>>Abele, che ha provocato il Fratello?
>>Caino, che ha ristabilito l'ordine?
>>Riflettete su questo, e chi capira` conoscera` parte dell`essenza di
>Discordia degli Eterni!
>ovvero: io e non io si conoscono solo se si autolimitano. E solo Giuda...
>(cfr.Borges)
Ti riferisci a Kristus och Judas di Nils Runeberg e alle sue successive
rielaborazioni?
Riassumo sisteticamente per chi non conosca l'argomento:
Primo Giuda: Giuda ha tradito perche' era scritto fosse cosi' - o meglio:
"Incarnandosi il verbo passo' dall'ubiquita' allo spazio, dall'eternita'
alla storia, dalla felicita' senza limiti alla mutazione e alla morte; per
rispondere a tanto sacrificio, era necessario che un uomo, in
rappresentanza di tutti gli uomini, facesse un sacrificio condegno. Giuda
Iscariota fu quest'uomo. Giuda (...) intui' la segreta divinita' e il
terribile proposito di Gesu'. il Verbo s'era abbassato alla condizione di
mortale; Giuda, discepolo del Verbo, poteva abbassarsi alla condizione di
delatore (...) e d'ospite del fuoco che non s'estingue. L'ordine inferiore
e' uno specchio dell'ordine superiore; (...) Giuda rispecchiava in qualche
modo Gesu'. (...) di qui la morte volontaria, per meritare ancor piu' la
Riprovazione."
Giuda come immagine allo specchio di Gesu'.
Eterni Rossi, Eterni Neri. Uno schema che si ripete qui come altrove.
Ma possiamo anche continuare:
Secondo Giuda: Giuda rinuncio' all'onore, al bene, alla pace, al regno dei
cieli come altri, meno eroicamente, rinunciano al piacere. Agi' con
gigantesca umilta'; si stimo' indegno d'essere buono. "Chi si gloria si
glorii nel signore (Corinti I 31): Giuda cerco' l'inferno perche' la
felicita' del Signore gli bastava. Penso' che la feicita', come il bene, e'
un attributo divino, cui non debbono usurpare gli uomini.
E qui andiamo a parlare di nemici del Pathos. Qui si parla di rinuncia
della felicita', di sua assenza. Di assenza di emozione, o calcolo, o
tradimento, o... insomma, di assenza di Pathos.
Terzo Giuda: Isaia LIII 2-3 "Salira' come radice da terra arida; non v'e'
in lui forma ne' bellezza alcuna... Disprezzato come l'ultimo degli uomini;
uomo di dolori, esperto in afflizioni": questa e' la profezia di tutto
l'atroce avvenire, nel tempo e nell'eternita', del Verbo fatto carne. Dio
interamente si fece uomo, ma uomo fino all'infamia, uomo fino alla
dannazione e all'abisso. Per salvarci avrebbe potuto essere uno qualunque
dei destini che tramano la perplessa rete della storia; avrebbe potuto
essere Alessandro o pitagora o Rurik o Gesu'; scelse un destino infimo: fu
Giuda. Dio non voleva che si propalasse sulla terra il suo terribile
segreto: Elia e Mose' si coprirono il volto davanti a Dio, Isaia atterri',
Saul rimase cieco sulla via di Damasco, Simeon ben Azai' vide il paradiso e
mori', Giovanni da Viterbo impazzi' vedendo la Trinita', i Midrashim
abominavano gli empi che pronunciano il Shem Hamephorash, il segreto nome
di Dio.
E su questo non occorrono commenti.
Ma ne faro' uno finale - e' il traditore che fa scaturire la scintilla che
incendiera' tutto. Nel bene e nel male. Ma nel contempo, il traditore puo'
essere una figura positiva... Forse intendeva questo chi ha postato il
messaggio su Caino e Abele?
Ciao!
Lo Zingaro.
(R1: i brani sono presi da Borges che a sua volta li prendeva da
pseudobiblia, oltre che dalla Bibbia - nessuna offesa vuole essere rivolta
alla religione cristiana, del resto questa viene toccata piu' marginalmente
di quanto non sembri. Se lo sfiorare simili argomenti potrebbe dar
fastidio, pero', la cosa dovrebbe essere troncata passando ad altro per
trovare alcune interpretazioni utili ed interessanti per il gioco!!)
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Piermaria Maraziti piermaria@maraziti.it - CSi 106471,1100
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