Io sono la Prima Eletta -- [pathosNET] La prima Illuminazione

Date: 1998/02/11 01.58
From: Io sono la Prima Eletta <prima.eletta@usa.net>
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Una lama di sole entra dalle tapparelle abbassate ed in quel raggio danzano come falene miriadi di puntolini chiari. Deve essere tardissimo ed io sono ancora a letto. Una atroce emicrania mi martella la testa. Sono sfinita, stanca come se avessi corso tutta la notte... Oddio... ieri notte... Di colpo una marea di ricordi si affaccia alla memoria: il medaglione, il tempio di Giano, l'invocazione al demone antico e quel tizio che e' comparso. Quella pazzesca conferenza... e dopo, l'incredibile... Lo strano individuo pugnalato (ma chi era... il conferenziere o l'assistente... non ricordo bene), le corse nella notte, il sacrificio, il sangue e la risata... E la potenza di quell'essere evocato dal rito, che ha chiamato figli gli altri sette: "Nulla sara' come prima", credo che abbia detto poco dopo. Ricordo anche qualcos'altro, qualcosa che LUI ha detto, non a me, ma di me... che ero l'unica mortale, che avrei potuto scegliere... Ma no, che scema, deve essere stato un incubo. Ma cosa vado a pensare... ma dico, ti pare possibile che, a Roma, nel 1997, si celebri un rito con un sacrificio in pieno centro e nessuno se ne accorga... Mia cara... mi sa che stanotte hai esagerato con le canne!
Mi alzo e preparo il caffe', spero che mi snebbi un po' la mente. In soggiorno, sul tavolo, c'e' il medaglione antico che ho acquistato qualche giorno fa. Certo mi sono lasciata suggestionare da quello e poi, stanotte la mia mente ha creato questo sogno sugli esseri immortali che stanno per tornare a regnare. Eppure... li' vicino c'e' il volantino della conferenza.
Raccolgo da terra la camicia che indossavo ieri sera... Oh mio dio...ci sono degli schizzi di sangue sui polsi! Devo ricordare, devo pensare... oh signore, fa' che sia solo un incubo... In quell'istante suona il telefono.
Automaticamente alzo la cornetta. Sento una voce maschile: il timbro e' gradevole, suadente. "Buongiorno signora, sono il professore...si ricorda? Ci siamo incontrati alla conferenza, ieri sera. Pronto... signora???" Sono talmente allibita che non riesco neanche a rispondere. Ma che... che sta succedendo? "Signora? Mi sente?...Mi chiedevo se accetterebbe di venire a cena con me, stasera: credo ci siano alcune cose che lei deve assolutamente sapere. E poi mi piacerebbe conoscerla meglio..." Presa alla sprovvista, riesco appena a balbettare qualcosa che lui interpreta come un si' e mi da' appuntamento in un piccolo ristorante vicino al centro e mette giu' prima che io possa ribattere. Non riesco a reprimere un moto di rabbia: sono abituata a decidere e non a subire le decisioni degli altri... accidenti anche a lui... ma chi si crede d'essere 'sto tipo... col cavolo che mi vedra' stasera. La rabbia almeno e' riuscita a fugare gli ultimi resti di sonno, e adesso che mi sono calmata, posso tentare di dare una spiegazione razionale ai brandelli di ricordo.
Questo tipo che ha chiamato (ma come ha avuto il mio numero di telefono?) se c'era anche lui ieri notte, forse sara' in grado di spiegarmi... di confermare i miei sospetti... e cioe' che si tratti di una "messa in scena"... ecco, un gioco di ruolo dal vivo (ho letto da qualche parte che ci sono dei pazzi che giocano a "facciamo che io ero" per le vie della citta'...), magari era una nuova trasmissione trash: ed io che ci casco come una pera. non puo' essere che cosi'. Lo sapevo che c'era una spiegazione logica; lui deve essere il regista, so che devono avere il permesso per poter mandare in onda il girato. Ohh beh, stasera mi sente il signore...'sto...'nzo.
Alle otto inizio a prepararmi.L'appuntamento e' per le nove ed io ho tutto il tempo.Voglio stenderlo stasera... Cerco fra i miei abiti quello piu' adatto. Ne provo diversi ed alla fine decido per una camicia di taglio maschile, di seta grigio perla, leggerissima, quasi trasparente, biancheria di pizzo candido (con l'abbronzatura sta benissimo) e gonna a tubino, nera, corta ed aderente. Tacchi alti, trucco, profumo: ok, l'effetto non e' male... Apro ancora un bottone alla camicia... perfetto!!!
Arrivo al ristorante con dieci minuti di ritardo, tutto calcolato. Appena entro, un uomo si alza e mi viene incontro: "Buonasera mia cara, ero sicuro che sarebbe venuta... Nessuna rifiuta mai un mio invito. Lei e' incantevole... venga, ho prenotato un tavolo per noi la' in fondo". mi prende per il gomito, con delicatezza, e mi conduce al tavolo.
Non e' bello, non e' giovane. Ha una faccia da fauno, i capelli quasi tutti bianchi e la barba, ed e' anche grassoccio. Ma... e allora com'e' che mi attrae cosi' tanto? Tutto il mio spirito di battaglia e' sparito. Mi ritrovo arrendevole e docile ( ma sono io?) a sedere al suo fianco. Non riesco neanche a fare domande su ieri notte... ogni volta che ci provo la mia mente divaga e lui e' bravissimo con le parole. Ha una voce bassa ed un fascino strano. Mi racconta di antichi miti, del tempo in cui gli dei camminavano sulla terra e ne parla come se i suoi occhi avessero visto tutto cio' che racconta. Mi parla dell'oblio, del lungo sonno e del risveglio. Mi dice che il mondo ha bisogno di nuovi dei e che gli dei devono avere sacerdoti e seguaci che celebrino la loro gloria. Mi sembra tutto cosi' logico cio' che dice... e' vero, c'e' bisogno di credere, la salvezza del mondo e' nella fede, ma come ho fatto a non pensarci prima...
Il tempo con lui vola, non ricordo neanche cosa abbiamo mangiato. Mi sembra naturale invitarlo a casa dopo cena. Qualcuno dei miei vicino deve avere lasciato accesa la radio... in casa si sente un lieve suono di flauto. Come in sogno, lui mi prende fra le braccia, mi accarezza. Mi accorgo vagamente di averlo desiderato dal primo momento che l'ho visto. D'improvviso mi sento pervadere da una forza, un'energia soprannaturale; il mio cuore arde come una fiaccola... e LUI, LUI e' diverso... ma e' sempre lui... e con la sua voce bassa, potente, al limite dell'udibile mi chiama: "Vieni da me... tu sarai la Prima Eletta... lascia i tuoi ricordi, rinasci alla nuova vita che io ti offro... PERCHE' IO SONO PAN, il Signore delle Maschere, ritornato dal lungo sonno... vieni..."
La sua voce mi culla e mi riempie di delizie: ora io comprendo, tutto si fa chiaro nella mia mente. La Via e' aperta, luminosa... "ECCOMI SIGNORE"


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